UN OMAGGIO A FERRARA


“E’ una storia ancora tutta da fissare quella di Ferrara, che vedeva ambulare per le sue strade rossettiane talenti di stregonesca inventiva (…) fatta di sogni ad occhi aperti.”
G.A. Cibotto

Flavia Franceschini e Paolo Volta portano a Ca’ Cornera: Un omaggio a Ferrara

Stacks Image 1045


Stacks Image 809
a cura di Laura Gavioli
Inaugurazione domenica 18 maggio 2014, ore 17,30

Interviene Riccardo Rimondi autore del volume: “Estensi – storia e leggende, di una dinastia millenaria”

Questa mostra si muove sulle tracce di Gian Antonio Cibotto, poeta e narratore a noi caro, per divenire un omaggio a Ferrara “città delle sorprese”.
L’esposizione, a cura di Laura Gavioli, mette in evidenza attraverso le opere di Flavia Franceschini e Paolo Volta, entrambi ferraresi, la matrice ‘fantastica’ della loro ricerca, determinata da una effettiva appartenenza a questa città e ai suoi luoghi.
L’elemento comune di questi artisti fa riferimento a una interpretazione della realtà che va ben oltre la percezione visiva, per addentrarsi negli spazi dell’invenzione, del sogno e della fantasia.
Una Ferrara di oggi raccontata con opere mai esposte fino ad ora al pubblico.
A coglierci, appena entrati, è una emozione inaspettata. Paesaggi sospesi tra il reale e il visionario, creature mitiche a metà tra ninfe e sirene, architetture che si fanno teatro di stranianti giochi spaziali, citazioni letterarie e anche cinematografiche, lontane memorie trasformate in forme fantasiose.

Stacks Image 1050

Maggio – 20 luglio 2014
Ca’ Cornera, Stazione di sosta nel delta del Po
Località Ca’ Cornera, 3 – Porto Viro
ingresso libero – info: tel. 0426 325457 – 348 7157940
www.cacorneradeltapo.it


Stacks Image 1056
Tutti sappiamo guardare un paesaggio, ma la domanda è: per vedere che cosa?

Paolo Volta guarda con occhio professionale, da maestro d'arte, coinvolto dalla natura, ma subito incuriosito dai segni importanti che la natura e gli edifici impongono alla nostra valutazione. Lui, uomo di architettura e di arte, registra il senso misterioso dei vecchi complessi industriali dando vita a disegni e dipinti originali dove il colore prende il sopravvento e si impone per qualità e per timbro recuperando alla fine un'immagine stagliata e definitiva, ma perfetta nel restituire all'osservatore una visione nel senso più ampio del termine, cioè una solitudine delle forme essenziali che ci colpisce e ci ricollega all'esperienza metafisica. Paolo ha conosciuto direttamente il fascino della realtà sospesa, non solo come fenomeno naturale delle magiche nebbie d'Autunno, ma crescendo da bambino in familiarità con il pittore Antenore Magri, sensibile ultimo maestro delle apparizioni metafisiche ferraresi.
Al suo occhio per l'architettura non sfugge la bellezza semplice delle case di Via Borgo di Sotto o di Via del Carbone, e gli elementi architettonici, come le paraste o lesene, che scandiscono gli angoli dei palazzi tra due vie, così come la solenne architettura dei fienili, delle vecchie fabbriche e dei dismessi edifici industriali che tanto qualificano la nostra campagna piatta. Particolarmente suggestivo lo scorcio notturno di Via Zemola, sempre inseguendo siti segreti e defilati...

Stacks Image 1066

Flavia Franceschini muove la sua ricerca sulle orme di Borso d'Este (1413-1471), duca di Modena, Reggio e Ferrara, nonché conte di Rovigo, del quale l'anno scorso non si è celebrato il sesto centenario dalla nascita.
Nel 1469 Borso commissionò per il Palazzo Schifanoia, finalmente completato, il famoso ciclo di affreschi del Salone dei Mesi, stimolo continuo alla creatività di Flavia che sente il richiamo immaginifico del contesto evocato dalle bellissime pitture e lascia emergere il suo talento per la scenografia creando una rievocazione plastica delle scene relative al corteo ducale a cavallo e ad altri momenti della piacevole vita di corte. Il rilievo dei fondali è molto sottile, quasi bianco, modellato con leggeri interventi della mano. L'accostamento delle parti è suggestivo e può creare nell'osservatore uno straniamento capace di rammentare quell'incertezza del tempo e dell'ora che è il riferimento fisico, atmosferico, oltre che letterario ed artistico, di Ferrara. Il fascino di una realtà immersa nel mito è particolarmente importante per l'artista che ha scolpito una grande scultura in legno e una serie di piccoli lavori che richiamano la magia del Po e delle sue fantastiche figure femminili cantate dai poeti: Vaghe Ninfe del Po, Ninfe sorelle, ... (T. Tasso, Canzone XXX).
Il lavoro di Flavia è complesso; ma non può sfuggire all'attenzione di chi l'osserva il valore che lei dedica alla fotografia. L'occasione è venuta dalle celebrazioni per il centenario della nascita di Michelangelo Antonioni: bisogna guardare con attenzione le tre fotografie in mostra che concentrano con notevole intensità la poetica del grandissimo artista.

Laura Gavioli
Maggio 2014

Questo sito usa la tecnologia dei cookies per darti una migliore esperienza nella navigazione. Continuando accetti la nostra Cookies Policy